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sabato 30 giugno 2007

Capitolo 2

Il legame è stato spesso simboleggiato


Una delle icone più efficaci è rappresentata dal serpente. Non è un caso che nei miti più antichi come, ad esempio, quelli di Gilgamesh, di Eurinome e Ofione e, ovviamente, di Adamo ed Eva compaia un serpente. E quasi sempre rappresenta l'aspetto negativo del legame, con una valenza morale mutevole ma suggerita dalle caratteristiche non certamente rassicuranti del comportamento del serpente.
Nel mito di Laocoonte, un sacerdote con i suoi figli viene stritolato dalle spire dei serpenti per essersi a suo modo spinto contro il volere degli dei; Acheloo, figlio di Teti e Oceano, si muta spesso in serpente; Hermes sul suo caduceo ha due serpenti, che rappresentano incrociati gli aspetti negativo e positivo del legame; i capelli di Medusa sono serpenti, sono dei legami. Esiste anche l'immagine del serpente uroborico, immagine dell'eterno ritorno dell'uguale, che altro non è che un legame dell'uomo col suo destino, che coincide con le origini (Oroboros è il serpente mitologico che si autofeconda).
Nei miti africani, con la sua sinuosità il serpente ferma le acque e crea il confine con la terra. Il serpente è simbolo fallico e, anche considerato in tal forma, rappresenta un legame fra le generazioni. Per gli aztechi v'è il giorno del serpente (il sesto del loro calendario) e per i maya il cielo stesso è rappresentato dal serpente a sonagli. Nella simbologia messicana il serpente, cioè il legame, è divorato da un'aquila posta su un cactus. In India, il serpente è ciò che resta quando la divinità ha assorbito il tutto, l'essere: è il legame della divinità; Shiva è rappresentato con serpenti, che sono i legami della morte; il serpente Vasuki è evidentemente rappresentato come un legame, una corda, nel mito del mare di latte; i Naga sono serpenti divini. Per gli egizi, il serpente Apofis si contrappone allo stesso Ra, il dio del sole. E si potrebbe andare avanti a lungo con gli esempi...

Ma ciò che resta del serpente, oltre il suo aspetto fisico, è l'evocazione del concetto - negativo o positivo, tremendo o affascinante - di legame.

venerdì 29 giugno 2007

Capitolo 1

Il "legame" nel linguaggio popolare

Vi sono molte espressioni, che utilizziamo normalmente, che ci possono aiutare a spiegare la nostra tesi. Quando diciamo "me lo lego al dito", oppure "me lo lego all'orecchio" e altre simili frasi, esprimiamo proprio che la miglior cosa per ricordarne un'altra sia il legame, che si evoca in queste o altre immagini fisiche.
Una concretizzazione, a tal proposito, del legame come strumento di memoria è il nodo al fazzoletto, ad esempio.
Se la memoria è uno strumento essenzialmente umano, il quale serve a ritenere non le cose fisiche ma le idee e i concetti, e perciò il legame altro non è che il ritenere o il trattenere della mente, in altri casi, meramente fisici, il legame si può vedere nei più banali e primitivi pensieri e stratagemmi umani per sussistere; ad esempio, dal legarsi i sandali o le scarpe perché non scappino (l'infradito è, in questo caso, un legame imprescindibile), alle cinture di sicurezza; ma già sul seggiolone il bambino è legato e, quando era appena nato, la sua comparsa in questo mondo ci era stata segnalata da un fiocco rosa o azzurro... finché crescendo, altri nodi, che sono un legame, compaiono nel suo vestire, nelle cravatte e in quant'altro di simile; per non parlare di orecchini e piercing.
In questo contesto, la fede nuziale è un legame fisico che ne esprime uno affettivo, sacramentale per gli uomini di fede, civile per gli uomini di ragione... E chissà che anche altri legami non possano essere riconosciuti e simboleggiati.
I braccialetti, le collane, le catenine... cosa sono se non un legame? Ma lo stesso abbraccio si cela dietro tutto questo... Per non parlare del bacio e della stessa unione fisica. Noi tutti deriviamo da quel legame fisico e l'ultimo atto di quegli eventi è il cordone o legame ombelicale! L'ombelico ci ricorda che in principio c'è il legame.
Perciò crediamo che il legame fisico sia successivo a un legame ontologico! E che, anzi, l'essere stesso sia un legame.

mercoledì 20 giugno 2007

Introduzione

La chiave di lettura dell'esistenza


Cercheremo di convincere che il concetto di legame sia la chiave di lettura dell'esistenza.
Se prestiamo attenzione a molte parole e a molti concetti, quasi tutti, non possiamo fare a meno di notare che sempre è in essi contenuto o ad essi sotteso il concetto di legame.

Perciò, dopo tanta esitazione, è stato creato questo spazio, in cui cercheremo di esporre e dimostrare la tesi secondo la quale l'ombelico del mondo sia proprio nel concetto di legame.

Credo che quanto qui affermato, data l'abbondante portata delle affermazioni, sia già sufficiente per ora...

Nel prossimo intervento cominceremo a sviluppare le argomentazioni giustificative di una simile tesi.

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