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domenica 1 luglio 2007

Capitolo 3

Un legame sotteso al tutto

Nei suoi "Pensieri", Pascal discepta dal cavolo fino a giungere a Dio, proprio perché v'è un legame fra tutto, un legame che è sotteso al tutto.

Perciò noi, anche, vogliamo passare dal guinzaglio che lega un cane o dalle briglie che legano i cavalli, per evocare solo un mito platonico, alle sirene che tentano Odisseo, il quale per resistere alle loro malie, si fa legare. E le sirene rappresentano ciò che, del legame, costituisce l'altro capo, ossia quello invisibile.
Il legame è ciò a cui l'uomo ricorre, quando teme di disperdersi, di disorientarsi a causa della libertà, che il legame stesso paradossalmente permette.
L'obiezione più scontata che potrebbe essere addotta, ascoltando un simile argomentare, è forse questa: così dicendo, tutto coincide con tutto e la stessa parte coincide col tutto... perché se tutto è legato non v'è differenza fra nessuna cosa. Già i sofisti utilizzavano simili argomentazioni, perciò non viene detto niente di nuovo. Tuttavia, pur essendoci del vero - a nostro avviso - in queste possibili affermazioni critiche, occorre distinguere: si può così notare che, su un piano ontologico, in ultima analisi è proprio vero che tutto è unito, cioè legato. Lo dicevano già i neoplatonici. L'Uno è l'essere stesso che, per emanazione, diventa, alla fine, la parte molteplice. Il molteplice è, però, sempre Uno, sia pure in parte. E la parte coincide col tutto, perché ne è propria parte. Il nulla non è che l'altro lato, oscuro e terribile, del tutto. Il nulla perciò è ciò che sta dietro, e non si vede, al tutto che si vede. Questo nulla è l'Uno stesso, quindi... e, aggiungiamo noi, è il legame stesso. Infatti l'Uno, come dice il termine stesso, unisce, cioè lega. Vederlo in quanto nulla è sempre unificante, secondo una descrizione analogica (l'unica possibile): perché il concetto di nulla, o di nulla eterno, non è che l'unificazione concettuale di impressioni ricavate da molteplici esperienze sensibili; infatti chi ha mai visto il nulla? E chi ha mai visto il tutto? Si procede associando, legando le molte impressioni e si ricavano i concetti di nulla e di tutto. Ma, ancora un volta, la costante sta nel legame fra essi.

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